Perché si chiama cremazione?
Perché si chiama cremazione?
Il termine cremazione deriva dal latino. In latino, crematio, -onis vuol dire incendio. Il termine crematio si usava dunque in epoca romana per indicare un incendio, mentre durante il periodo della Santa Inquisizione si usava la dicitura “vivi crematio” per indicare la messa al rogo di una persona accusata di eresia.
Cosa vuol dire essere cremato?
La cremazione è un processo mediante il quale, il corpo viene trasformato in cenere, non è solo un rito antico, ma è anche il più moderno, perché rappresenta una efficace soluzione ai problemi territoriali, igienici e urbanistici.
Cosa dice la Chiesa Cattolica sulla cremazione?
La Chiesa continua a preferire la sepoltura dei corpi poiché con essa si mostra una maggiore stima verso i defunti; tuttavia - prosegue il provvedimento dottrinale - la cremazione non è vietata, "a meno che questa non sia stata scelta per ragioni contrarie alla dottrina cristiana"".
Chi ha inventato la cremazione?
Uno scienziato e inventore italiano, il professor Brunetti, perfezionò un forno in grado di bruciare efficacemente le salme e lo presentò all'Esposizione di Vienna del 1873. Nel 1878 fu aperto il primo crematorio d'Inghilterra a Woking; nello stesso anno fu realizzato anche il primo crematorio tedesco a Gotha.
Quanta cenere fa un corpo cremato?
La cremazione di un adulto determina ceneri per circa il 3,5% del suo peso, 2,5% se bimbo, 1% se si tratta di feto. Nella media le ceneri dell'uomo sono superiori a quelle della donna; in media un cadavere produce 2,4 Kg di ceneri.