Cosa succede se decidi di non allattare?

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Cosa succede se decidi di non allattare?

Cosa succede se decidi di non allattare?

Interrompere improvvisamente l'allattamento potrebbe metterti a rischio di ingorgo mammario, di dotti bloccati o mastite, oltre a essere un cambiamento improvviso da affrontare per il sistema digestivo e immunitario del tuo bambino. Inoltre, potrebbe essere difficile per entrambi anche dal punto di vista emotivo.

Come fare per non allattare al seno?

  1. Analizza bene la tua motivazione. ...
  2. Informati sulle possibili conseguenze. ...
  3. Una volta presa la decisione, procedi con gradualità ...
  4. Elimina per prime le poppate meno importanti. ...
  5. Non offrire il seno, se non c'è richiesta. ...
  6. Sii flessibile e ascolta il tuo bambino. ...
  7. Non usare trucchi o bugie. ...
  8. No ai farmaci.

Perché alcune mamme non allattano?

È proprio la suzione esercitata dal piccolo sul seno che innesca l'allattamento. A impedire questo tipo di alimentazione può essere anche un difetto anatomico come un "becco di lepre" o un labbro leporino. In caso di difficoltà, le donne possono consultare un'ostetrica o un'infermiera pediatrica.

Come decidere se allattare?

Fatevi aiutare da una consulente, abbiate pazienza, monitorate il vostro bambino. Fidatevi dell'istinto. I casi in cui il latte non arriva sono pochi, quindi se ci tenete ad allattare provateci. Se invece vi stressa tanto da farvi stare male, non chiedetevi nemmeno se avete latte!

Quanto le donne non hanno latte?

In realtà, c'è una percentuale bassissima, addirittura inferiore al 5%, di reale mancanza di latte: si tratta di situazioni anatomiche rarissime (un seno che non si è sviluppato adeguatamente in adolescenza, ad esempio) o di disturbi che colpiscono l'ipofisi.

Qual è una controindicazione assoluta all allattamento al seno?

CONTROINDICAZIONI DI ORIGINE MATERNA Infezione materna da virus dell'AIDS (le indicazioni fornite dall'Organizzazione Mondiale della Sanità sono differenti per i Paesi in via di sviluppo); Malattie gravemente debilitanti (es. sepsi, nefrite cronica, tifo, tubercolosi in fase attiva);

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