Che cos'è la demenza fronto temporale e quali stadi la caratterizzano?

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Che cos'è la demenza fronto temporale e quali stadi la caratterizzano?

Che cos'è la demenza fronto temporale e quali stadi la caratterizzano?

La locuzione demenza frontotemporale (sigla DFT o FTD) identifica un eterogeneo gruppo di demenze neurodegenerative non-Alzheimer che si caratterizzano per la presenza di alterazioni in senso degenerativo-atrofico dei lobi cerebrali frontale e temporale.

Che significa demenza frontotemporale?

La demenza fronto-temporale è una malattia che colpisce principalmente la parte frontale e laterale del cervello e causa anormalità del comportamento, della personalità, del linguaggio e del movimento.

Come si cura la demenza frontotemporale?

Non esiste un trattamento specifico per la demenza frontotemporale. Ad esempio, se il problema è un comportamento compulsivo, possono essere utilizzati i farmaci antipsicotici. La logoterapia può aiutare le persone con problemi di linguaggio.

Come diagnosticare demenza frontotemporale?

La diagnosi di demenza frontotemporale è suggerita dai risultati clinici tipici (p. es., disinibizione sociale o funzione del linguaggio compromessa con relativo risparmio della memoria). Come per le altre demenze, vengono valutati i deficit cognitivi.

Come si cura l atrofia cerebrale?

Purtroppo, i cambiamenti del tessuto encefalico, indotti dall'atrofia cerebrale, sono permanenti. Quindi, nessun trattamento disponibile al momento è in grado di ristabilire la normale anatomia dell'encefalo e ripristinare le normali funzioni di quest'ultimo.

Qual è l'area di deficit cognitivo prevalente nella demenza?

Demenza di Alzheimer I sintomi cognitivi rilevati sono deficit di memoria, di apprendimento, di linguaggio, delle funzioni esecutive e visuo-costruttive. Il decorso è caratterizzato da declino lento e graduale; dopo la diagnosi la durata media di vita è di circa 10 anni.

Che esami fare per demenza?

Nella pratica clinica, la tomografia computerizzata (TC) o la risonanza magnetica nucleare dell'encefalo (RMN) vengono impiegate per un corretto inquadramento e per escludere cause secondarie di demenza come lesioni ischemiche a sede “strategica”, patologie infiammatorie o processi passibili di trattamento chirurgico ...

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