Quando non è abbandono del tetto coniugale?
Quando non è abbandono del tetto coniugale?
Vediamo ora quando si può parlare di abbandono del tetto coniugale. Secondo la giurisprudenza, l'illecito – civile o penale, a seconda dei casi – si concretizza quando il coniuge va via di casa per un tempo indeterminato o senza alcuna intenzione di farvi ritorno.
Cosa fare se un coniuge abbandona il tetto coniugale?
In relazione al profilo civilistico, chi abbandona il tetto coniugale rischia l'addebito, vale a dire, la dichiarazione di responsabilità per la fine del vincolo matrimoniale, che viene pronunciata da parte del giudice con la sentenza di separazione. Se la stessa è consensuale, si è esenti da rischi.
Come provare l'abbandono del tetto coniugale?
Affinché si possa essere accusati di abbandono del tetto coniugale sono necessari due presupposti: deve sussistere la volontà non voler più tornare a casa o non sapere se o quando ciò avverrà. L'allontanamento momentaneo o per un breve periodo di tempo prefissato non costituisce “allontanamento”.
Che cos'è l'abbandono del tetto coniugale?
Quando si parla di abbandono del tetto coniugale si intende la condotta del coniuge che volontariamente lascia la casa familiare, con l'intenzione di non farvi più ritorno, quando lasciandovi l'altro coniuge e, se vi sono, i figli.