Come si ripartiscono le spese condominiali dell'acqua?

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Come si ripartiscono le spese condominiali dell'acqua?

Come si ripartiscono le spese condominiali dell'acqua?

La regola generale per dividere le spese di acqua in condominio è quella dei millesimi: ciascuno paga in base al valore del proprio appartamento.

Quanto costa acqua condominiale?

In genere i costi per un cittadino variano a metro cubo in relazione dei seguenti scaglioni: Fino a 30 mc anno = € 1,37 a mc. Da 30 a 90 mc anno = € 2,88 a mc. Da mc anno = € 3,61 a mc.

Quanto costa acqua al mc?

1,37€ Dipende dal consumo e dalla tipologia di utenza. Per un'utenza standard (domestica residente e che si avvale di acquedotto, fognatura e depurazione), fino a 30 metri cubi di consumo, l'acqua costa 1,37€ al metro cubo; da 30 a 90, 2,88€; da , 3,61€ e così via.

Come si effettua la ripartizionespese consumo acqua condominiale?

  • In condominio, fatta salva la diversa disciplina convenzionale, la ripartizione “spese consumo acqua condominiale” deve essere eseguita tramite strumenti idonei. In mancanza di contatori installati in ogni singola unità immobiliare, va effettuata, ai sensi dell’art. 1123 comma 1 c.c, in base ai valori millesimali delle singole proprietà”.

Come deve avvenire la divisione delle spese condominiali?

  • Ebbene, in tali ipotesi, come deve avvenire la ripartizione delle spese dell’acqua in condominio? La norma di partenza che regola la divisione di tutte le spese condominiali – e quindi anche di quelle per l’acqua – è l’articolo 1123 codice civile. Essa stabilisce che le spese si dividono secondo millesimi di proprietà.

Come misurano l’acqua consumata?

  • Se misurano “l’acqua consumata”, essi misurano generalmente metri cubi o frazione degli stessi, a differenza di misuratori di consumi di energia termica, che rilevano quindi generalmente una lettura di chilowattora o KwH o multipli.

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