Che cosa sosteneva Galileo nella lettera a Benedetto Castelli?
Sommario
- Che cosa sosteneva Galileo nella lettera a Benedetto Castelli?
- Quanto alla prima domanda generica di Madama?
- Quando è stata scritta la lettera a Benedetto Castelli?
- Perché Galileo afferma che la Sacra Scrittura non può mai mentire?
- Perché Galileo Galilei scrisse le lettere copernicane?
- Qual è la morale della favola dei suoni?
- Quali errori possono commettere gli interpreti ei commentatori della Sacra Scrittura?
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Che cosa sosteneva Galileo nella lettera a Benedetto Castelli?
Nella lettera a Benedetto Castelli, professore di matematica dell'università di Pisa, Galileo sostiene che le scoperte scientifiche non possono essere ritenute false perché non concordano con quanto scritto nella Bibbia.
Quanto alla prima domanda generica di Madama?
Quanto alla prima domanda generica di Madama Serenissima, parmi che prudentissimamente fusse proposto da quella e conceduto e stabilito dalla Paternità Vostra, non poter mai la Scrittura Sacra mentire o errare, ma essere i suoi decreti d'assoluta ed inviolabile verità.
Quando è stata scritta la lettera a Benedetto Castelli?
Nel 1613 Galileo scrisse una lettera ad un suo vecchio studente, il benedettino Benedetto Castelli (1578-1643), su come non fosse necessario vedere il moto della terra in opposizione con la Sacra Scrittura.
Perché Galileo afferma che la Sacra Scrittura non può mai mentire?
Nella lettera inviata alla granduchessa di Toscana madama Cristina di Lorena, nel 1615, Galileo afferma che la Bibbia non può essere chiamata a testimoniare verità di ordine naturale perché il suo scopo non è quello di far conoscere com'è fatta la natura a persone che per lo loro semplicità e rozzezza non saprebbero ...
Perché Galileo Galilei scrisse le lettere copernicane?
Lettere copernicane (1613-1615) Si tratta di quattro lettere (una a padre Castelli, due a monsignor Dini, una a Cristina di Lorena, la granduchessa madre) che hanno la finalità di difendere e diffondere, soprattutto tra i più renitenti, la dottrina eliocentrica copernicana.
Qual è la morale della favola dei suoni?
Con questa novella Galileo intende realizzare un obiettivo polemico che si basa sull'insegnamento di Socrate: "saggio è colui che sa di non sapere", cioè colui che è a conoscenza di quali siano i limiti del proprio sapere.
Quali errori possono commettere gli interpreti ei commentatori della Sacra Scrittura?
Le scritture sono una dettatura dello spirito santo, ma, come già dimostrato, sono soggette a un filtro: gli interpreti, che possono errare non riuscendo a condurre gli uomini dal senso letterale, a quello allegorico.