Cosa provoca la naftalina?

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Cosa provoca la naftalina?

Cosa provoca la naftalina?

Per gli esseri umani l'esposizione eccessiva al naftalene provoca la distruzione dei globuli rossi e produce sintomi di nausea, vomito, diarrea, passaggio di sangue nelle urine e pallore della pelle.

Quali sono i fattori cancerogeni?

Gli alcolici, la carne rossa lavorata e gli insaccati, le aflatossine, ovvero delle muffe che possiamo trovare nel mais o nei legumi mal conservati, i fosfati, contenuti in molti alimenti come alcune bevande zuccherate oppure alcuni formaggi industriali.

Cosa succede quando una pallina di naftalina sublima?

La sublimazione avviene anche a temperatura ambiente ed è evidente in materiali come la canfora e la naftalina, impiegati normalmente come tarmicidi, le cui palline o scaglie tendono a ridursi di dimensioni sino a scomparire del tutto senza bisogno di scaldarle.

Dove si mette la naftalina?

La naftalina va utilizzata esclusivamente in spazi chiusi e circoscritti. Seleziona dei contenitori di plastica e delle sacche porta-abiti che si possano sigillare e riporre negli armadi o sotto il letto. Disponi ordinatamente i vestiti all'interno dei contenitori.

Come si scioglie la naftalina?

Si scioglie abbondantemente nell'alcool e nei solventi organici, specialmente a caldo, mescolandosi con molti di essi all'ebollizione in ogni rapporto: è invece praticamente insolubile nell'acqua fredda, mentre raffreddandone la soluzione in acqua bollente si ha intorbidamento lattiginoso.

Quando una sostanza viene considerata cancerogena?

Lgs. n. 65 del ), è considerato cancerogeno e/o mutageno quando contiene almeno una sostanza cancerogena e/o mutagena in percentuale maggiore o uguale allo 0,1%, salvo limiti diversi e specifici di cancerogenicità riportati nella scheda delle singole sostanze nell'Allegato I alla Direttiva 67/548 CEE e s.m.i.”.

Come valutare il rischio cancerogeno?

La valutazione del rischio cancerogeno o mutageno deve tener conto di tutti i possibili modi di esposizione, compreso quello in cui vi è assorbimento cutaneo. In riferimento alla valutazione del rischio cancerogeno ricordiamo un estratto del testo del D. lgs. 81/08 che indica quando e come deve essere fatta.

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