Che cos'è una trombosi al braccio?

Che cos'è una trombosi al braccio?
La trombosi venosa superficiale è l'infiammazione e formazione di coaguli in un vena superficiale, generalmente delle braccia o delle gambe. La cute sopra la vena diventa rossa, gonfia e dolorosa. L'approccio terapeutico prevede in genere una valutazione dell'area da parte del medico, senza esecuzione di esami.
Come curare un trombo al braccio?
Terapie. La terapia della trombosi venosa prevede l'uso di farmaci che servono a diminuire la coagulazione del sangue, rendendolo più fluido. Solitamente si ricorre all'eparina, somministrata per via endovenosa o sottocutanea per alcuni giorni, e agli anticoagulanti orali, che vanno assunti per almeno 3-6 mesi.
Cosa succede se si rompe una vena nel braccio?
Inoltre, per una vena del braccio come la vena ascellare, esiste la possibilità che da una lesione di questo vaso venoso dell'ascella, oltre a una grave emorragia, scaturisca anche un fenomeno chiamato embolia gassosa.
Cosa succede se si rompe una vena sul braccio?
Le lesioni dei vasi sanguigni possono provocare diversi tipi di manifestazioni cliniche: emorragia esterna, ischemia, ematoma pulsante ed emorragia interna. Sono pochi i traumi vascolari che si manifestano con sintomatologia propriamente ischemica (40%), essendo il sanguinamento il sintomo più frequente.
Come riconoscere un trombo al piede?
Circa il 50 per cento dei soggetti colpiti da una trombosi venosa non manifesta alcun sintomo. Se presenti, invece, le manifestazioni più frequenti sono: dolore al polpaccio, gonfiore (prevalentemente alla caviglia o ai piedi), rossore o perdita di colorito della pelle (discromia), calore della zona interessata.
Quanto durano i sintomi di trombosi?
Per il primo episodio di trombosi provocata con coagulo esteso, embolia polmonare massiva associata a compromissione emodinamica, o in pazienti con più fattori di rischio provocatori persistenti, si dovrebbe considerare una durata di almeno 3-6 mesi (o più in casi selezionati).