Perché l'istruzione è obbligatoria?

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Perché l'istruzione è obbligatoria?

Perché l'istruzione è obbligatoria?

296, articolo 1, comma 622: “L'istruzione impartita per almeno dieci anni è obbligatoria ed è finalizzata a consentire il conseguimento di un titolo di studio di scuola secondaria superiore o di una qualifica professionale di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno d'età “.

Dove la scuola non è obbligatoria?

Gli altri paesi da segnalare, soprattutto perché hanno una popolazione molto numerosa, sono l'Afghanistan, con il 46 per cento di bambini che non va a scuola, il Sudan (45 per cento), il Niger (38 per cento) e la Nigeria (34 per cento e una popolazione di oltre 170 milioni di persone).

Come dura l'obbligo scolastico in Europa?

  • Nella maggior parte dei paesi l'obbligo dura 10 anni, quindi fino a 16 anni (es: Italia e Francia); in altri è di 9, in altri ancora di 12, permettendo tuttavia negli ultimi 2 anni la frequenza con tempo parziale (es: Polonia e Germania). In Europa l'obbligo scolastico non è ancora uniforme.

Quando venne introdotta l'obbligatorietà della scuola primaria?

  • L'istruzione obbligatoria venne introdotta in Italia durante l'epoca napoleonica: nelle repubbliche giacobine italiane e poi nel Regno italico e nel Regno di Napoli la scuola cercò di modellarsi su quella francese. In particolare nel 1810, Gioacchino Murat decretò l'obbligatorietà della scuola primaria.

Come prolungò l'obbligo scolastico?

  • La legge Orlando, fatta da Vittorio Emanuele Orlando, prolungò l'obbligo scolastico fino al dodicesimo anno di età, prevedendo l'istituzione di un "corso popolare" formato dalle classi quinta e sesta, che si innestava subito dopo la scuola elementare.

Qual è la storia delle istituzioni scolastiche?

  • Importanza ben maggiore nella storia delle istituzioni scolastiche ebbero le scuole istituite, nell'ambito della Riforma cattolica, dai gesuiti e successivamente da altri ordini religiosi. Il primo collegio dei gesuiti fu inaugurato a Messina nel 15 i collegi aperti in Italia erano 49 ed erano diventati 111 alla fine del Seicento [7] .

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