Quanti gradi ha l'Amaro del Capo?

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Quanti gradi ha l'Amaro del Capo?

Quanti gradi ha l'Amaro del Capo?

Ventinove tra erbe, fiori, frutti e radici della splendida terra calabrese in una sola, inimitabile ricetta segreta. Da gustare rigorosamente a -20°.

Come va bevuto l'amaro del Capo?

Il suo gusto gentile ed aromatico ben si adatta anche ai palati più delicati, non abituati agli "Amarissimi" e ricordiamo che come vuole la migliore tradizione calabrese, va bevuto ghiacciato (a –20° C. nei caratteristici bicchierini del Capo) per esaltare le caratteristiche delle particolari erbe che lo compongono.

Quanti volumi e l'Amaro del Capo?

Bottiglia da 100cl, 23% vol.

Chi è il proprietario dell Amaro del Capo?

Nel 1966 l'azienda viene totalmente acquisita da Sebastiano Caffo con il figlio Giuseppe Giovanni, che ancora oggi al vertice del gruppo continua la tradizione di famiglia insieme al figlio Sebastiano Giovanni subentrato giovanissimo al nonno.

Dove ha origine l'Amaro del Capo?

La storia inizia da un'antica distilleria calabrese. Siamo in provincia di Vibo Valentia, dove la famiglia Caffo è approdata molti decenni fa dopo gli inizi siciliani di Giuseppe Caffo, mastro distillatore classe 1865.

Come si fa il Montenegro?

La ricetta prevede la bollitura, macerazione e distillazione di quaranta erbe aromatiche: spezie, frutta essiccata, radici, semi, cortecce, scorze di agrumi, rizomi, fiori e legni provenienti da tutto il mondo.

Cosa mischiare con l'amaro?

È anche possibile usare gli amari nei classici drink “sour”, come il Daiquiri o il Margarita, cioè quei cocktail a base di un distillato –whisky, gin, brandy o simili–, succo di limone e una parte dolce, come succhi o liquori tipo triple sec. Provate a miscelare 60 ml.

Dove lo producono l'Amaro del Capo?

Il Vecchio Amaro del Capo è un amaro calabrese della Distilleria Caffo di Limbadi in Provincia di Vibo Valentia. Prende il nome da Capo Vaticano, località raffigurata sull'etichetta, nei pressi di Tropea.

Dove è prodotto Amaro del Capo?

Siamo in provincia di Vibo Valentia, dove la famiglia Caffo è approdata molti decenni fa dopo gli inizi siciliani di Giuseppe Caffo, mastro distillatore classe 1865.

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