Cosa significa cantante rap?

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Cosa significa cantante rap?

Cosa significa cantante rap?

Il termine rapper – derivato da Rap, che definisce un genere musicale – è nato per definire il cantante metropolitano che attraverso il rapping ovvero giochi di parole ritmati e rime, spesso anche improvvisate, esprime i propri sentimenti, racconta storie, si autocelebra, sui break di un DJ o su una base di beatbox.

Quando nasce il rap in America?

Il primo successo a livello statunitense risale al 1979 con “Rapper's Delight” dei Sugarhill Gang. A metà degli anni '80, la nuova generazione di rapper porta alla ribalta mondiale il giovane genere: è il momento dei Run-D.M.C.

Come è nata la musica rap?

In origine il rap nasce dalle performance dei dj, che avevano l'abitudine di parlare su una base musicale per coinvolgere il pubblico. È una forma di improvvisazione che si è evoluta nel tempo, e che prevede anche la manipolazione del piatto dei dischi per produrre ritmi e l'uso di campionamenti sonori.

Quali sono i componenti del rap?

  • I componenti del rap includono «contenuto» (ciò che viene detto), «flow» ( ritmo, rime) e «consegna» ( cadenza, tono). Il rap si differenzia dallo spoken word in quanto il rap è eseguito spesso sul tempo di un brano strumentale.

Come nasce il rap?

  • Il rap nasce come parte di un movimento culturale più grande chiamato "hip hop" nato negli Stati Uniti d'America verso la fine degli anni sessanta e diventato parte di spicco della cultura moderna.

Quando prende il via il rap?

  • La storia del rap prende il via all'inizio degli anni '70 a New York, considerato che il genere è tuttora presente ed anzi è attualmente in espansione, la sua storia è un continuo divenire di eventi che continua anche ai giorni nostri.

Qual è l’evoluzione del rap?

  • L’ultima evoluzione del rap è la trap, giunta dall’America ed esplosa in Italia grazie una nuova generazione di giovanissimi rapper nati spesso su YouTube (Sfera Ebbasta insegna). Il web ha infatti offerto nuove possibilità comunicative al rap, il cui scopo non è mai stato il “bel canto”, ma proprio la comunicazione, il “raccontare storie”.

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