Cosa si coltiva nella zona B del parco dell'Etna?
Cosa si coltiva nella zona B del parco dell'Etna?
Estesa per 26 mila ettari, è ricoperta in gran parte da formazioni naturali di pino laricio, cerro, roverella, leccio, oltre che da castagneti, vigneti, noccioleti, utilizzati da moltissimi anni.
Qual è la fauna dell'Etna?
Nonostante ciò sul vulcano vivono ancora l'istrice, la Volpe, il Gatto selvatico, la Martora, l'Istrice, il Coniglio, la Lepre e, fra gli animali più piccoli, la Donnola, il Riccio, il Ghiro, il Quercino e numerose specie pipistrelli.
Qual è lo scopo del parco dell'Etna?
Il Parco dell'Etna, il primo ad essere istituito tra i Parchi siciliani con il Decreto del Presidente della Regione del 17 marzo del 1987, con i suoi 59000 ettari ha il compito primario di proteggere un ambiente naturale unico e lo straordinario paesaggio che circonda il vulcano attivo più alto d'Europa e di promuovere ...
Che tipo di vegetazione cresce sulle pendici dell'Etna?
Nell'avventurarsi sull'Etna si avverte il passaggio dei climi e delle culture: dai floridissimi agrumeti, ai vigneti, agli alberi da frutto e ai boschi di castagno di faggi e di pini fino alle zone più alte quelle desertiche dove si alternano magri cespugli di ginepri e astragali.
Qual è la flora dell'Etna?
Fra gli ambienti colturali tipicamente etnei, meritano di essere citate le “chiuse”, terreni lavici scoscesi nei quali l'uomo, accanto ad elementi della vegetazione naturale quali leccio, roverella, terebinto, olivastro, alaterno, bagolaro, ha impiantato mandorli, ulivi, ficodindia, pistacchio.
Qual è la flora dell'etna?
Fra gli ambienti colturali tipicamente etnei, meritano di essere citate le “chiuse”, terreni lavici scoscesi nei quali l'uomo, accanto ad elementi della vegetazione naturale quali leccio, roverella, terebinto, olivastro, alaterno, bagolaro, ha impiantato mandorli, ulivi, ficodindia, pistacchio.
Che tipo di vegetazione cresce sulle pendici dell'etna?
Nell'avventurarsi sull'Etna si avverte il passaggio dei climi e delle culture: dai floridissimi agrumeti, ai vigneti, agli alberi da frutto e ai boschi di castagno di faggi e di pini fino alle zone più alte quelle desertiche dove si alternano magri cespugli di ginepri e astragali.