Cosa fare con una botta in testa?

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Cosa fare con una botta in testa?

Cosa fare con una botta in testa?

Dopo un trauma, come una forte botta, raffreddare con ghiaccio la parte lesa previene o limita la formazione dell'ematoma, riduce il gonfiore e l'infiammazione e attenua il dolore.

Cosa fare dopo un trauma cranico?

Se il paziente ha subìto un trauma cranico lieve e il sintomo principale che manifesta è il dolore localizzato nell'area colpita, il medico può decidere di prescrivere la somministrazione di paracetamolo, in modo tale da indurre analgesia e dare sollievo al paziente.

Quali sono i sintomi di un ematoma in testa?

Sintomi dell'ematoma intracranico

  • Mal di testa che aumenta gradualmente di intensità
  • Vomito.
  • Sonnolenza.
  • Progressiva perdita di coscienza.
  • Vertigini.
  • Confusione.
  • Balbettio, difficoltà a parlare.
  • Pupille dalle dimensioni diverse.

Quanto dura il mal di testa dopo un trauma cranico?

Il decorso è spesso positivo se raggiunge il suo massimo dopo 24 ore e se scompare entro 8 o 10 giorni. Il trattamento dei sintomi avviene con la somministrazione di farmaci; nel caso delle cefalee di tipo emicranico è possibile tentare con i triptani. Il decorso in seguito a trauma cranico deve essere monitorato.

Quando si è fuori pericolo dopo un trauma cranico?

perdita di conoscenza che dura più di 30 secondi. mal di testa che peggiora nel tempo. perdita di sangue/fluidi da naso/orecchie. disturbi della visione e/o pupille dilatate (o di dimensioni differenti tra loro)

Cosa mettere per una botta?

In caso di trauma o caduta, applica il ghiaccio il prima possibile e ripeti l'operazione per 10-15 minuti, 3-4 volte al giorno senza posizionarlo a contatto diretto con la pelle. Il freddo aiuta a contrarre i vasi danneggiati, frenando il sanguinamento, riducendo il gonfiore e creando un effetto antalgico.

Cosa non fare dopo un trauma cranico?

A prescindere dalla gravità del trauma non dare mai alcolici, sonniferi o altri farmaci, per non rischiare di mascherare i sintomi. Evitare anche di dare da mangiare, precauzione utile soprattutto in caso di un'eventuale evoluzione negativa del trauma cranico.

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