Quando il licenziamento è discriminatorio?

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Quando il licenziamento è discriminatorio?

Quando il licenziamento è discriminatorio?

licenziamento discriminatorio, ossia dal licenziamento intimato da ragioni di credo politico o di fede religiosa, dall'appartenenza ad un sindacato o dalla partecipazione all'attività sindacale, tra cui è compresa la partecipazione del lavoratore ad uno sciopero, nonché da ragioni razziali, di lingua o di sesso, di ...

Chi rientra nella jobs act?

Chiunque, sia che entri per la prima volta nel mondo del lavoro sia che cambi occupazione, potrà essere assunto con un nuovo contratto che si chiama «a tempo indeterminato a tutele crescenti».

Cosa ha introdotto il jobs act?

23 ha introdotto il contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti e dettato anche disposizioni in tema di licenziamento: le nuove disposizioni si applicano per i lavoratori assunti con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto (cioè dal ...

Cosa resta del jobs act?

Il Comitato europeo dei diritti sociali ha “bocciato” il jobs act, nella parte relativa agli indennizzi nel caso di licenziamenti illegittimi. Come valuta questa decisione? ... 18 della legge n. 300/70.

Come viene tutelato il licenziamento discriminatorio?

Con decisione depositata il 2 aprile 2019 la Corte di Appello di Venezia ha specificato che in caso di licenziamento discriminatorio il bene tutelato è uno status, come la condizione di genitore, l'appartenenza al sindacato, la religione, il sesso, il genere, lo status di handicap, e che, in quanto tale, è elemento ...

Quando il licenziamento è ritorsivo?

Il licenziamento è nullo per motivo ritorsivo allorquando lo stesso “costituisce l'unica effettiva ragione di recesso, ed esclusivo, nel senso che il motivo lecito formalmente addotto risulti insussistente nel riscontro giudiziale.

Chi rientra nelle tutele crescenti?

Contratto a tutele crescenti: a chi si applica lavoratori che rivestono la qualifica di operai, impiegati o quadri, assunti con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto che ha istituito il contratto a tutele crescenti ();

Cosa è cambiato con il Jobs Act?

Il Jobs Act ha cambiato anche la disciplina delle mansioni. Se in passato il datore poteva assegnare al dipendente mansioni diverse da quelle di assunzione (o da quelle da ultimo svolte) solo nel rispetto del limite della c.d. “equivalenza”, la scelta più recente è stata di ampliare il raggio d'azione per le imprese.

Quali sono le regole del JOBS Act e del licenziamento?

  • Jobs act e licenziamento: le regole attuali. Con l’entrata in vigore del decreto attuativo del Jobs Act che introduce il contratto di lavoro a tutele crescenti è stata modificata e integrata la disciplina sanzionatoria e nello specifico le regole relative al licenziamento per i dipendenti assunti a tempo indeterminato.

Come ottenere il licenziamento discriminatorio?

  • Jobs Act: licenziamento discriminatorio. La possibilità di ottenere non solo il risarcimento ma anche il reintegro lavorativo interviene soltanto nel caso di licenziamento discriminatorio, ovvero avvenuto a causa di motivazioni legate a razza, sesso, lingua, saluti, in caso di congedo matrimoniale, maternità, paternità.

Come avviene il licenziamento economico al lavoratore?

  • Le regole attuali in vigore con il Jobs Act prevedono che in caso di licenziamento economico al lavoratore spetta un’ indennità crescente in base all’anzianità di servizio ma viene abolito il diritto al reintegro sul posto del lavoro previsto dall’articolo 18, modificato e abolito dall’entrata in vigore delle nuove disposizione.

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