Come si scrive ciò o c'ho?
Come si scrive ciò o c'ho?
Chi adotta una grafia diversa spesso viene redarguito. Eppure il “c'ho” è sconsigliato da quasi tutti gli italianisti: «È sbagliato scrivere “c'ho”, che corrisponderebbe a una pronuncia “ko”» avverte la grammatica di Luca Serianni. Bocciata anche la grafia “ci ho”, che ugualmente non rende l'elisione della i.
Perché si dice c'ho?
Partiamo da c'ho: sappiamo bene che si usa il grafema h quando il suono di c è velare, cioè duro, ad esempio in parole come chela, chiesa, china, aghi, ghiaia e così via. Con c + a, o invece il grafema h non serve: il suono c infatti è già duro in parole come cane, cono, costo, gatto, gossip ecc.
Come si legge c'ha?
La soluzione c'ho, c'hai, c'ha, c'hanno (nonché c'abbiamo o c'avemo, c'avete, c'avevo e le altre voci del verbo inizianti con a-) predomina tradizionalmente nel registro linguistico basso ma, nota il lettore Losavio, oggi si legge persino «su testi di narrativa e sulle didascalie televisive».
Quando si usa c'è l'ho?
La prima forma CE L'HO è formata da CE+LO+HO (avere) e si utilizza per frasi che intendono possesso; questa forma è la contrazione di CE LO HO. La seconda struttura invece è composta da CE+LO senza il verbo avere, quindi, questa forma non indica possesso bensì si riferisce a qualcosa o qualcuno della frase precedente.
Quando si usa l'ho?
Insomma: se davanti a lo c'è il verbo avere si scrive l'ho; se non c'è il verbo avere si scrive lo.
Come si abbrevia ci ha?
Scrivono dunque ciò e ciai (magari accentando anche la a, per sottolineare la particolarità della forma: ciài).
Come si scrive c'hai in romanesco?
Pensiamo a tutti quelli che scrivono “c'hai” al posto di ciai: come scriverebbero la contrazione romanesca di “che hai”? La forma "ch'hai" non è accettabile, considerato che due "h" di seguito, non esistono né in romanesco, né in italiano, né in nessun'altra lingua!
Come si può scrivere ci avete?
Riassumendo, in scritti di una certa formalità si consiglia di scrivere ci azzecca e ci avete; nel caso del verbo avere, quando il ci non sia pronome (ci avete fatto = 'a noi avete fatto'), ma preceda le forme del verbo in tipiche espressioni del parlato spontaneo (ci ho fame, c'aveva sonno...), la normale prassi da ...
Quando si mette l'accento su su?
La forma corretta, come in molti altri casi, è una soltanto, senza accento. Infatti, dato che non ci sono possibilità di confondere l'avverbio di luogo o la preposizione su con altre forme omofone, l'accento non va messo. La grafia sù, con l'accento, è quindi sempre sbagliata.