Come tagliavano il marmo gli antichi romani?

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Come tagliavano il marmo gli antichi romani?

Come tagliavano il marmo gli antichi romani?

Dai Romani al Settecento Per secoli i blocchi furono tagliati partendo dalle fessure naturali della roccia, in cui si spingevano dei pioli che, una volta bagnati, aumentavano di volume forzando il marmo.

Dove prendevano il marmo i romani?

Il marmo delle Alpi Apuane, il Carrara bianco, fu tra i primi reperibili ad essere impiegato, come per la piramide di Caio Cestio (del I sec. a.C.). Ma il serbatoio cui i Romani attinsero a mani basse erano le cave del Levante: dalle coste elleniche a quelle microasiatiche; dalla regione del Nilo alla Numidia.

Come lavoravano il marmo gli antichi?

I primi cavatori, inviati dai romani, furono, almeno in parte, certamente degli schiavi. I marmorarii, gli escavatori veri e propri, inserivano nelle fenditure del masso che si volava abbattere dei cunei di ferro su cui battevano con delle mazze fino a separare quasi completamente il blocco dal monte.

Come si tagliava il marmo?

Usa una piccola sega diamantata o una smerigliatrice con disco diamantato per eliminare le irregolarità sul bordo appena tagliato.

  1. Esegui movimenti delicati per non rompere la pietra.
  2. Usa della carta vetrata ad acqua per lisciare i bordi.

Come si estraeva il marmo?

Un tempo il marmo si estraeva abbattendo le pareti della montagna con l'esplosivo. Alla fine dell'Ottocento, l'esplosivo fu rimpiazzato dal filo elicoidale, un dispositivo costituito da una fune formata da tre fili d'acciaio avvolti a elica.

Come viene cavato il marmo oggi?

Oggi la montagna è attraversata da un grande sistema di gallerie e, dopo decenni di attività estrattiva, l'accesso alla galleria principale della cava Acqua Bianca in Val di Lasa ha le dimensioni del portone di un hangar.

Come veniva lavorato il marmo?

Una volta tagliate le lastre di marmo, queste venivano lucidate con enormi mole grazie al lavoro dagli asini. Gli operai, invece, montavano sotto le calzature dei supporti di pietra pomice legati con cuoio di vitello. Grazie a questo semplice stratagemma era possibile rifinire la levigatura del marmo.

Come fu usato il marmo nelle case dell'aristocrazia romana di fine Repubblica?

  • Nelle case dell’aristocrazia romana di fine Repubblica il marmo fu simbolo del prestigio e della ricchezza dei proprietari. Oltre all'impiego architettonico, se ne faceva un largo uso decorativo per interni come le tarsie marmoree nella pavimentazione degli ambienti principali delle case, o anche pannelli, con motivi geometrici e figurativi.

Chi importava i marmi bianchi da Atene?

  • Con la conquista della Grecia nel 197 a.c., Roma importava da Atene i marmi bianchi, in particolare il Marmo Pentelico usato da Fidia e visibile a Roma nel Tempio di Vesta o ad Atene nel Partenone. I primi esempi di impiego di marmi colorati furono i pavimenti "scutulati" formati da piccole piastrine dette "scutule".

Come si usa il marmo a Roma?

  • Si deve dunque ai romani l'uso del marmo policromo per gli edifici pubblici e poi privati. Tra i primi marmi colorati usati a Roma troviamo quello di Numidia, il giallo antico, nel 78 a.c. a questo si aggiunsero, poi, il Cipollino, l'Africano, il Portasanta ed altri.

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