Cosa si ottiene dalla prima molitura delle olive?

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Cosa si ottiene dalla prima molitura delle olive?

Cosa si ottiene dalla prima molitura delle olive?

Molitura. La molitura consiste nella prima fase di estrazione vera e propria. ... Il prodotto ottenuto da questa fase nella maggior parte degli impianti è la pasta d'olio, una massa semifluida composta da una frazione solida (frammenti di noccioli, bucce e polpa) e una liquida (emulsione di acqua e olio).

Come portare le olive al frantoio?

Le olive devono perciò essere conservate in strati di modesto spessore in un locale fresco, asciutto ed arieggiato. Possono essere disposte in cassette, possibilmente di plastica con pareti forate, oppure adagiate su stuoie / graticci. Si raccomanda VIVAMENTE di non tenere le olive in sacchi di plastica!.

Dove macinare le olive?

Ad oggi, il termine frantoio è rimasto il più comune per indicare la struttura in cui si lavorano le olive ma spesso viene chiamato anche oleificio, specialmente quando si tratta di aziende dotate di impianti moderni di centrifugazione.

Qual è lo svantaggio dell'estrazione a freddo?

La sperimitura a freddo comporta lo svantaggio di avere delle rese più basse rispetto agli altri tipi di estrazione e quindi costi più alti.

Quando si portano le olive al frantoio?

In genere il periodo va da ottobre a fine dicembre. Ma i fattori che determinano il momento giusto sono molteplici: il tipo di oliva (precoce o tardiva), quello che bisogna ricavarne e, soprattutto, le condizioni del clima.

Quanto durano le olive appena raccolte?

In conclusione possiamo affermare che la raccomandazione di portare le olive entro il secondo giorno dalla raccolta è assolutamente ragionevole e andrebbe seguita. In caso non fosse possibile è comunque assolutamente sconsigliabile oltrepassare il quarto giorno.

Come si macina le olive?

Per produrre l'olio da cucina si opera la cosiddetta “pressatura” nei frantoi. Nei frantoi le olive subiscono un processo noto come molitura, cioè quintali e quintali di olive vengono “spappolate”, si va a dividere il nocciolo dalla polpa. La polpa va a costituire una pasta, composta da acqua e olio.

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