Come si può cucinare il miglio?
Come si può cucinare il miglio?
Prima fase: il lavaggio Per questo, è molto importante che cambiate l'acqua almeno 2-3 volte, o finché non risulterà trasparente e pulita. Una volta finito il lavaggio, trasferite il miglio in un colino a maglie fittissime e lasciatelo scolare per 15 minuti circa.
Come conservare il miglio cotto?
Conservazione. Una delle più importanti caratteristiche del miglio è l'elevata conservabilità dei semi. Si possono conservare in contenitori ben chiusi, al buio e lontano da umidità e calore per diverso tempo. Una volta cotto invece si può conservare in frigorifero per due/tre giorni.
A cosa fa bene il miglio?
Depurativo, disintossicante e antistress. La presenza di sostanze antiossidanti fa sì che il miglio sia un alimento che ci aiuta a contrastare l'invecchiamento dell'organismo e non solo: infatti sostiene fegato e reni nella loro funzionalità depurativa, favorendo quindi l'eliminazione di tossine dall'organismo.
Che consistenza ha il miglio?
Ricco di vitamine e microelementi, ne viene consigliato il consumo per convalescenti e donne in gravidanza. Me lo fece assaggiare la prima volta mio marito al tempo delle nostre prime uscite: aveva un gusto aromatico e una consistenza granulosa.
Quanto si conserva il miglio cotto in frigo?
5 giorni Cotto solo in acqua (con o senza sale) il miglio rimane buono in frigo anche 4 o 5 giorni.
Come congelare il farro cotto?
Una volta cotti tutti i cereali possono essere congelati in bustine mododose e usati al momento del bisogno, basterà scongelarli direttamente in pentola o padella o lasciarli in frigo una notte.
Cosa succede se non si lava il miglio?
E' un ottimo cereale per gestire l'acidità. Al contrario degli altri cereali, che sono abbastanza puliti per i quali non è sempre necessario il lavaggio, il miglio (come anche la quinoa) va lavato accuratamente per rimuovere tracce di saponine, sostanze, che oltre ad essere indigeste, hanno un sapore amarognolo.
Come si mangiano i semi di miglio?
Il miglio si può lessare gettato a pioggia in acqua salata oppure cuocere come un risotto con acqua oppure del brodo vegetale; spesso è utilizzato per accompagnare stufati, preparare dolci o budini, e insalate di verdure. Si consuma sotto forma di chicchi, fiocchi e farina ed è un ottimo addensante.