Come si cura leucemia cronica?
Sommario
Come si cura leucemia cronica?
La leucemia linfatica cronica (LLC) viene curata con la chemioterapia. Tra i farmaci più usati vi sono gli analoghi delle purine, ma anche agenti alchilanti oppure corticosteroidi o altri farmaci.
Cosa mangiare con leucemia linfatica cronica?
Non esiste una dieta specifica per il paziente con leucemia linfatica cronica. Come per il resto della popolazione viene consigliato di seguire una dieta varia, ricca di frutta e verdura.
Che cos'è una leucemia cronica?
La leucemia linfatica cronica (LLC) è una neoplasia ematologica che consiste in un accumulo di linfociti nel sangue, nel midollo osseo e negli organi linfatici (linfonodi e milza). I linfociti sono cellule del sistema immunitario che sorvegliano l'organismo e attivano le difese contro microorganismi o cellule tumorali.
Quali sono le cause di linfocitosi?
- Altre cause di linfocitosi sono: disordini autoimmuni (es. artrite reumatoide, tireopatie autoimmuni, lupus eritematoso sistemico e vasculiti ), malattie del tessuto connettivo, traumi fisici recenti, linfoma, splenectomia e splenomegalia con sequestro splenico di granulociti.
Qual è l'incidenza della leucemia linfocitica cronica?
- L'incidenza della leucemia linfocitica cronica aumenta con l'età; il 75% dei casi viene diagnosticato in pazienti > 60 anni. La leucemia linfocitica cronica è 2 volte più frequente negli uomini. Benché l'eziologia sia sconosciuta, alcuni casi sembrano avere una componente ereditaria.
Quando si osserva un aumento dei linfociti?
- Un aumento dei linfociti si può osservare nei bambini di età compresa tra 4 mesi e 4 anni e nelle persone anziane, durante le mestruazioni, nel climaterio e negli stati di denutrizione e disidratazione. Inoltre, i linfociti alti sono presenti nelle situazioni di forte stress e nella fase di guarigione di molte malattie infettive.
Quali sono le malattie associate a linfociti alti?
- Malattie associate a Linfociti Alti I linfociti alti sono un reperto comune in caso di malattie infettive acute (es. pertosse, parotite, mononucleosi, morbillo, influenza, varicella, epatite virale, infezione da citomegalovirus) e croniche (es. herpes labiale o genitale, tubercolosi, sifilide secondaria o congenita, brucellosi, infezioni focali).