Come curare Fenomeno di Raynaud?

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Come curare Fenomeno di Raynaud?

Come curare Fenomeno di Raynaud?

La strategia di cura standard dei pazienti sclerodermici con Fenomeno di Raynaud consiste nella somministrazione di farmaci che dilatano e rilassano i vasi arteriosi a livello digitale e cutaneo. Questi farmaci vasodilatatori riducono potenzialmente il numero degli attacchi e la severità degli episodi di Raynaud.

Quali sono i sintomi della sclerosi sistemica?

Tra i Sintomi comuni della sclerodermia rientrano: indurimento e ispessimento della cute, fenomeno di Raynaud, dolori articolari diffusi, disfagia, pirosi e contrattura delle dita. La malattia esordisce spesso a livello delle mani, soprattutto delle dita (sclerodattilia), per estendersi poi ad altre aree del corpo.

Quando le dita diventano blu?

Quando le dita delle mani cambiano colore si può parlare di Fenomeno di Raynaud, il quale può interessare anche le dita dei piedi, la punta del naso, i padiglioni auricolari, le palpebre e perfino la lingua. Presente spesso in soggetti sani, tuttavia, ci sono alcune malattie che presentano questa stessa sintomatologia.

Chi era Raynaud?

Alla fine dell'Ottocento il medico francese Maurice Raynaud descrisse alcune alterazioni circolatorie in un gruppo di pazienti e da allora tali alterazioni vengono identificate con il suo nome.

Perché le punte delle dita diventano nere?

Le aree blu (cianosi) sui polpastrelli sono causate dalla diminuzione dell'ossigeno del sangue dovuta a un flusso ematico lento causato dalla parziale costrizione dei vasi sanguigni. Questo soggetto con sclerosi sistemica presenta ulcere e polpastrelli bluastri (cianosi) dovuti alla sindrome di Raynaud.

Quale fiume è il Reno?

  • Il Reno (AFI: /ˈrɛno/; Raggn in dialetto bolognese, Rhenus in latino e Rén in dialetto bolognese settentrionale) è il più lungo fiume dell' Emilia-Romagna dopo il Po; inoltre è il maggiore per superficie di bacino e portata d'acqua media alla foce fra i corsi d'acqua che sfociano nell' Adriatico a sud del Po.

Quando il Reno è collegato al Po Grande?

  • La questione si è prolungata fino agli inizi dell'Ottocento, quando l'ingegnere di fiducia di Napoleone, Gaspard Marie Riche De Prony, decide di collegare il Reno al Po Grande. Durante l'Alto Medioevo il Reno era un affluente del Po, per alcuni periodi congiuntamente col Panaro.

Quando fu arginato il Reno?

  • Il Reno, completamente arginato, non allagò più la pianura ferrarese; ad Argenta il fiume fu immesso nel letto del Po morto di Primaro. Nei suoi ultimi 40 km, il Reno scorre nel letto dell'antico fiume, sfociando nel mare Adriatico. Nella seconda metà del XVIII secolo vennero convogliati nel Reno il Canale Navile di Bologna e il torrente Idice.

Come procede il corso del Reno?

  • Il corso del Reno ha oggi un andamento caratteristico: prima procede da sud (Appennini) a nord (pianura padana). Poi, dopo una improvvisa curva a gomito (nei pressi di Sant'Agostino), si dirige nettamente da Ovest verso Est, fino all'ultimo tratto, di circa 1 km, ...

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