Come funziona il mantenimento dopo il divorzio?

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Come funziona il mantenimento dopo il divorzio?

Come funziona il mantenimento dopo il divorzio?

Quando una coppia di coniugi si separa, il giudice può disporre la corresponsione di un assegno di mantenimento a chi dei due possiede il reddito più basso. La differenza tra i due redditi deve essere consistente, non si deve trattare di 1 euro.

Quando non spetta più l'assegno di mantenimento?

Separazione e divorzio: il mantenimento non spetta quando il coniuge può mantenersi da solo o non dà prova di aver messo a frutto le proprie capacità. Non basta la semplice disparità economica tra ex coniugi per riconoscere, a quello dei due più povero, il diritto all'assegno di mantenimento.

Quanto ammonta l'assegno di mantenimento?

Tali tabelle prevedono in linea di massima che: il coniuge al quale sia stata assegnata la casa coniugale debba liquidare un assegno pari a un quarto del suo stipendio; il coniuge al quale non sia stata assegnata, invece, dovrebbe versare un importo pari a un terzo del suo stipendio.

Cosa spetta alla ex moglie?

La pensione di reversibilità in caso di divorzio spetta nel caso in cui l'ex coniuge riceva già un assegno di divorzio in seguito alla sentenza del Tribunale, a condizione che tale assegno non sia stato revocato o percepito in un'unica soluzione.

Quando non si ha più diritto all assegno divorzile?

La revoca dell'assegno divorzile 898/1970 prevede che il diritto all'assegno divorzile cessi con il passaggio dell'avente diritto a nuove nozze. Tuttavia la recente giurisprudenza ha ritenuto causa della perdita dell'assegno anche l'instaurarsi di una convivenza di fatto, purché di natura stabile e duratura.

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