Cosa vuol dire cesura in poesia?
Cosa vuol dire cesura in poesia?
cesura Nella metrica classica, pausa nel corso del verso, coincidente con la fine di una parola all'interno di un piede; se cade in fine di parola e in fine di piede si chiama dieresi.
Che cos'è la cesura storica?
Nella metrica poetica latina la cesura era una pausa interna al piede - unità fondamentale della metrica - posta in fine di parola (qualcuno forse ricorderà la cesura pentemimera o eftemimera dell'esametro, posta cioè dopo i primi cinque o sette mezzi-piedi); nella metrica italiana, invece, è una pausa interna al verso ...
Come si riconosce la cesura?
La cesura è tipica dei versi lunghi (endecasillabi e settenari) ed assente in quelli brevi. Può coincidere o meno con una pausa sintattica. Nella metrica classica, la cesura può cadere a metà di un piede o al termine di una parola e viene caratterizzata e catalogata in base alla posizione che occupa nel verso.
Che cosa distingue la cesura femminile dalla maschile?
Pausa ritmica che, nella metrica classica quantitativa, si trova normalmente alla fine di una parola e nel mezzo di un piede. È detta maschile quando è dopo la sillaba su cui cade l'ictus, femminile dopo la sillaba senza ictus.
Come mettere le cesure?
La cesura cade sempre alla fine di una parola ma all'interno di un piede. Se cade alla fine della parola e del piede si chiama dieresi. La dieresi bucolica cade alla fine del quarto piede.
Dove cadono le cesure e che funzione hanno?
Nella metrica classica la cesura è la pausa ritmica che cade nel verso alla fine di una parola nel mezzo di un piede e divide il verso stesso in due elementi chiamati emistichi.
Come è formato un esametro?
Il termine esametro (dal gr. ἕξ = sei + μέτρον = misura, piede) dattilico suggerirebbe una sequenza di sei dattili. In realtà un esametro dattilico è costituito da 5 dattili e da un piede finale costituito da due sillabe, la prima delle quali è sempre lunga, mentre la seconda può essere indifferentemente lunga o breve.