Come si combatte la gommosi del pesco?

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Come si combatte la gommosi del pesco?

Come si combatte la gommosi del pesco?

I trattamenti vengono eseguiti utilizzando prodotti rameici, come ossicloruro o idrossido di rame; in autunno si potrà utilizzare anche la poltiglia bordolese. E' molto importante, però, non mescolare i principi attivi fra di loro.

Come si cura un pesco?

La giusta distanza tra alberi di pesco varia a seconda della vigoria che ci si può aspettare e dipende dalla varietà piantata, in particolare dal portainnesto. Generalmente le distanze da mantenere sono di 3-4 metri tra una pianta e l'altra sulla fila e di 6-7 metri tra le file.

Come eliminare la gommosi?

scalzare il colletto ai primi sintomi di gommosi dell'albicocco, eliminare la corteccia infetta e proteggere la ferita con trattamenti localizzati di sali Rameici neutri o con prodotti sistemici. Questi prodotti possono essere distribuiti al terreno anche mediante irrorazioni.

Quando dare il verderame al Però?

Quando usare il verderame Se ne consiglia l'uso in autunno e in inverno, quando le piante sono in riposo vegetativo. In linea generale, qualsiasi prodotto chimico per l'agricoltura andrebbe utilizzato con temperature non molto alte, dal momento che sole e caldo possono solo peggiorare la situazione.

Come curare un albero di albicocche?

Contro l'oidio sono molto utili le irrorazioni a base di bicarbonato di sodio sciolto in acqua, mentre successivamente possiamo anche trattare con prodotti a base di zolfo, inefficaci al di sotto di 18 °C, a meno che non siano formulazioni molto fini.

Quando dare il prodotto per la Bolla del pesco?

Il primo intervento contro la bolla del pesco è necessario farlo a novembre, al più ai primi di dicembre, quando gli alberi hanno perso tutte le foglie. Di solito si interviene con l'ossicloruro di rame (prodotto disponibile qui) o la poltiglia bordolese (che invece trovate qui).

Dove va piantato il pesco?

Il pesco è assai esigente in fatto di clima e di terreno. Va piantato solo dove le condizioni ambientali sono ottimali. Cresce bene in pianura e nella bassa collina, in pratica dove si coltiva la vite e non oltre i 700 metri di altezza. Non sopporta le forti gelate e le brinate primaverili.

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