Quando si applica la ritenuta d'acconto nella fattura?
Quando si applica la ritenuta d'acconto nella fattura?
La ritenuta d'acconto si applica in percentuale a determinate tipologie di redditi. Laddove previsto, il datore di lavoro pagherà al lavoratore il compenso al netto della trattenuta e verserà l'ammontare della ritenuta d'acconto all'Erario entro il 16 del mese successivo al pagamento effettuato.
Qual è la ritenuta d'acconto?
- Ritenuta d'acconto. La ritenuta d'acconto è una quota pari al 20% del compenso lordo che il datore di lavoro trattiene dall'importo dovuto a professionisti i collaboratori occasionali a titolo di anticipo di imposta.
Qual è la ritenuta d'acconto per un libero professionista?
- - Per un libero professionista iscritto alla propria cassa di previdenza, la ritenuta d'acconto va calcolata su: compenso, spese generali e spese imponibili ai fini IVA, escludendo quindi il contributo previdenziale a carico del cliente (la c.d. rivalsa previdenziale).
Come si calcola la ritenuta?
- Come detto, la ritenuta si calcola applicando una determinata percentuale (aliquota) all'imponibile soggetto a ritenuta. L'aliquota ordinaria per le ritenute d'acconto su compensi di lavoro autonomo è il 20%, mentre se la fattura è intestata ad un cliente residente all'estero si applica una ritenuta a titolo di imposta pari al 30%.
Qual è la ritenuta d'acconto per le prestazioni di intermediazione?
- Le provvigioni per le prestazioni di intermediazione (rappresentanti o agenti di commercio), sono assoggettate alla ritenuta d'acconto calcolata con l'aliquota IRPEF del primo scaglione di reddito (art. 25-bis DPR 600/1973, comma 1). Tale aliquota è pari al 23% e va calcolata sul 50% delle provvigioni maturate.